Durante il XV secolo il mobile che ne fece da padrone fu il cofano, un cassettone che serviva a contenere, prima il corredo della sposa, poi nel tempo, usata come panca-sedile, armadio-ripostiglio, forziere. Venivano usati anche per trasportare abiti ed oggetti vari nei viaggi molto frequenti all’epoca.
All’interno della casa vi erano anche altri mobili come letto, tavolo e sedie. Quest’ultime erano a forma di sgabello, raramente vi erano quelle dallo schienale alto, con decorazioni traforate o scolpite. Il legno più usato in Italia per la costruzione dei mobili è il noce, più resistente al clima non proprio adatto alla loro conservazione.
Lo stile gotico (‘200 e ‘300) ebbe breve durata in Italia: nelle pianure scomparì prima della fine del ‘400, nelle valli alpine del Veneto e Piemonte dopo il ‘500. Si passò alla decorazione del cofano con intagli geometrici di gusto gotico; nel ‘400 questi inquadravano scene mitologiche, profane e religiose, stuccate o dipinte con dorature.
Il coperchio era quasi sempre piatto, fatta eccezione per quelli di lusso, a mezzo cilindro. Firenze ne ebbe il primato nella costruzione; pian piano si aggiunsero armadi e credenze basse dai piedi a forma di zampa di leone e le sedie.
Arredamento Medioevo
Dopo il crollo dell' impero romano, cessa il processo di sviluppo dell' arredo giunto ormai ad uno stato avanzato. L grave depressione economica e sociale si rivela nella crisi dell' attività edilizia e di conseguenza dell' arredamento che subisce una sorta di azzeramento al sopraggiungere dei popoli germanici.
Cambia il modo di vivere la casa, ridotta all' essenziale con suppellettili semplificate e utilizzate per più funzioni. Scompare l'elemento decorativo e tutte quelle tipologie d'arredo fino ad allora in uso. In età carolingia non sono solo le case dei contadini ad essere povere spoglie ma anche le fortificazione dei mobili, costituite da un unico ambiente e nate prettamente per scopi difensivi. I continui spostamenti indicono a privilegiare pezzi mobili, facilmente trasportabili. Unica presenza fissa è il trono che per il suo valore era impreziosito da cuscini e sete.
Più razionale era l'organizzazione spaziale dei
complessi monastici che presentavano più ambienti, spazi individuali
anche se l'arredamento era ridotto all' essenziale. Per ottimizzare gli
angusti spazi delle celle nascono dei mobili composti elementi
tridimensionali fissi, che fungono contemporaneamente da sedia, da
scrittorio, da scaffale, da letto ecc.