Una parete isolata è composta da un rivestimento esterno, dalla struttura portante e dai pannelli isolanti che possono essere intonacati o coperti da un rivestimento che dà sull’interno dell’abitazione, a sua volta intonacato.
I pannelli devono essere ben saldati per poter resistere a pesi considerevoli. Oltre alla proprietà di isolamento, il materiale isolante deve avere un’elevata resistenza agli urti diretti, soprattutto quando viene inserito sotto il pavimento o applicato alla parete interna senza protezioni di muri. Per evitare muffe e batteri deve essere resistente al passaggio del vapore acqueo, ma al tempo stesso non completamente impermeabile, e deve anche lasciar traspirare. Inoltre, per non creare crepe, deve essere inalterabile.
Quando non si può intervenire dall’esterno, o si abita
in un appartamento, si può intervenire dall’interno. Per esempio
isolando con una controparte, realizzata utilizzando un pannello
isolante, per esempio in lana di vetro, accoppiato a una lastra di gesso
rivestito: tra i due elementi può venire inserita una barriera al
vapore, cioè una lamina di alluminio impermeabilizzante. Poiché non
richiede opere in muratura, lo si può realizzare da soli e a costi
contenuti. A lavoro concluso, non utilizzare vernici o collanti a base
di solventi chimici perché possono compromettere l’isolante.
Si può utilizzare anche un pannello in polistirene espanso sintetizzato
a celle chiuse ad alta densità. Questo pannello non necessita di
controparte, poiché è sufficiente intonacarlo.
Le pareti che hanno più bisogno di essere isolate sono quelle esposte a nord, per eliminare muffa e umidità.
L’allestimento di una nuova casa prende in considerazione
prima le pareti. Il muro può essere dipinto, a costi bassi, sia con vernici ad
acqua che con la cementite, senza la necessità di personale esperto.
Oggi fa
tendenza la tappezzeria di carta, adattabile ad ogni ambiente per la sua grande
varietà che appaga ogni gusto ed esigenza. In commercio vi sono quelle inglesi
con disegni ottocenteschi di William Morris per lo stile liberty.
Più numerose sono quelle plasticate, lavabili, in tinta unita, stampate con motivi policromi, simili a marmo, legno e così via. La carta simile al legno che lo ritrae con le vere tinte e venature del noce, del teak, del castagno, è rivestita da una pellicola di plastica per renderla impermeabile e lavabile, utile anche per rivestire vecchi mobili.
Numerose sono anche le carte giapponesi con paglia pressata su carta, in carta di riso, in juta, che creano diversi effetti simili a tessuti. Hanno la caratteristica di essere convenienti e difficili da sporcare. E’ possibile riprodurre su carta anche i motivi delle stoffe, ma vi sono anche quelle vere e proprie usate per la tappezzeria come i damaschi, i velluti, le sete, la canapa e il lino, trattati per divenire impermeabili.