La colla di amido è stata sostituita da derivati cellulosici. I collanti della cellulosa vanno sciolti secondo le istruzioni del produttore in acqua fredda e devono essere lasciati riposare circa 20 minuti prima dell’uso. Il collante va preparato in un recipiente che non arrugginisce e si può conservare in un recipiente a chiusura ermetica; i collanti cellulosici si usano solo per incollare la carta.
La colla da falegname o colla
forte fa parte di collanti animali e si trova in commercio in fogli quadrati
rettangolari, polvere o perle. Le tavolette richiedono un ammollo di 12 ore, le
perle di 8. Quando la colla si è ben rigonfiata, si scalda a bagnomaria fino a
quando diventa limpida. Se è troppo densa si può diluire con acqua calda. La
colla da falegname assicura incollature resistenti perché penetra tra le fibre
del legno.
Colla alla caseina o colla a freddo è di origine animale. Si
usa per il legno, si acquista in polvere bianca da diluire in acqua fredda e
lasciar riposare alcuni minuti. Appena preparata è una massa densa che si
fluidifica dopo un po’, la colla si conserva per 2 ore. Il tempo di presa è di
24 ore.
Colle sintetiche: le colle composte di resina sintetiche si
trovano in polvere o anche liquide dove ci si aggiunge una sostanza detta
induritore. Sono adatte per incollare legno contro legno.
Resine viniliche: le colle poliviniliche o termoplastiche si acquistano già pronte, in confezioni grandi o piccole. Si usano per incollare legno contro legno, per fotografie su pannelli di legno, per attaccare feltri, pelli o stoffe su legno. Queste resine a freddo si spalmano facilmente con un pennello e si possono allungare con acqua. La colla va applicata su tutte e due le superfici da incollare per una forte aderenza. Il tempo di posa è dai 20 ai 40 minuti. La storia dei moderni adesivi sintetici inizia con gli attaccatutto UHU che in effetti incollano tutto; è adatto per unire molti materiali è sicuro e pulito. Ci sono degli adesivi industriali in grado di incollare travi in acciaio o elementi prefabbricati in alluminio. Negli attaccatutto il collante è sempre un materiale sintetico, sciolto in un solvente molto volatile che evapora durante il processo di presa. I buoni adesivi sono fluidi incolori resistenti all’acqua e alla luce, incollano rapidamente le parti, sono adatti per la carta, cartone, legno, pelle e tessuti. Per unioni semplici è sufficiente cospargere di adesivo una parte sola , in quelle che richiedono maggior tenuta si spalma la colla su tutte e due i lati.
Cementatutto: questi adesivi sono usati soprattutto nel modellismo, dove bisogna fare unioni rapide e durature di pezzi delicati. Asciugano rapidamente e induriscono e saldano le parti. In casa si possono usare per riparazioni rapide di cornici di quadri, di piedi di tavoli o manici di attrezzi e per incollare il plexiglas.
Collanti a contatto: sono particolarmente utili per collaggi in piano, unioni che devono tenere immediatamente. Si spalma uno strato sottile di adesivo su entrambi i lati e lo si lascia asciugare per 10 minuti. Si devono sovrapporre esattamente le due parti, perché non sono possibili spostamenti successivi. Questi adesivi offrono il vantaggio che l’oggetto da incollare può essere subito lavorato.
Adesivi plastici: sono adatti ad usare parti in plastica tra loro e con altri materiali. Le materie plastiche si differenziano tra loro per composizione chimica, quindi bisogna fare attenzione ad acquistare il collante adatto. L’impiego sbagliato di un adesivo può avere conseguenze anche gravi; certi collanti per esempio possono sciogliere laminati duroplastici di polistirolo espanso.
Mastice da vetri o stucco: si compone di 85 parti di bianco spagna e 15 parti di olio di lino ed è usato soprattutto per montare i vetri delle finestre e nella lavorazione del legno. Deve risultare liscio e plastico, se si indurisce si può impastare con un po’ di olio di lino e una volta reso malleabile riutilizzabile. Lo stucco non è compatibile con l’acqua; prima di applicarlo si deve passare la spatola in acqua in modo che lo stucco non si attacca sulla lama. E’ il sistema più semplice per otturare fori anche di notevoli dimensioni. Il mastice da vetraio essiccandosi si contrae perciò applicandolo non si deve mettere a pari della superficie trattata ma leggermente più alta.
Sottosmalto o fondo: nella lavorazione del legno è usato anche il mastice da vetraio, però nell’essiccazione non si ritira e quindi va spalmato a livello.
Stucco a cera: si usa per riparare danni a superfici di legno opacizzate o laccate, ed è in numerose tonalità di colore. Dopo avere pulito il punto da riparare, si impasta un pezzetto di stucco con le mani e lo si pressa con la spatola nel punto da riparare. Dopo si comprime con le dita per trasmettere il colore del corpo. I piccoli dislivelli si possono levigare dopo che lo stucco è asciutto.
Mastice elastico o di gommalacca: ha lo stesso scopo dello stucco a cera, ma la lavorazione è più difficile. Si mette un pezzetto di mastice dello stesso tono di colore sul punto da riparare e si fonde con un saldatore elettrico riscaldato. Il mastice si scioglie e riempie il punto del legno danneggiato.
Mastice legno o legno fluido: è composto da segatura fine di un legname o sintetico. Si usa per riparare graffi, solchi e per chiudere fori di viti o chiodi. Il mastice essiccato si taglia, sega, fora e carteggia come il legno.
Metallo fluido: questi nuovi riempitori sono l’ideale per saldare tubi che perdono, grondaie, per chiudere fori, riparare graffi o ammaccature su oggetti metallici, attrezzi, veicoli. (metall- uhu e il magic- metall).
Smalto fluido: è realizzato con materiale acrilico e sostanze inerti. Si trova in tutte le tonalità di colore e viene usato per riparare parti smaltate, come ad esempio cucine economiche, pentole, acquai ecc…